10 luglio 2008

WINDSURF NUOVA ERA.



Direi che la prima fase è passata. Mi spiego, armare il w.s., restare in equilibrio, recuperare la vela e partire con vento sotto i 10\12 nodi, non è piu' una cosa impossibile. Il precedente fine settimana al lago di Garda, ne ho avuto conferma. I veri PROBLEMI DELLA SECONDA FASE, SONO QUELLI DI "GOVERNARE" LA TAVOLA QUANDO IL VENTO RINFORZA! Tutto si complica, vicino riva le raffiche erano piu' intense, mentre man mano mi allontanavo diminuivano come intensita', ma la direzione era piu' istabile. Morale la frequenza di caduta in acqua rispetto la mattina ha subito una MOSTRUOSA IMPENNATA! MATTINA 1 \ POMERIGGIO 12.
Il segreto per migliorare è come al solito perseverare e...


Montare una pinna con il rake adatto.Una caratteristica molto importante da ponderare in qualsiasi pinna è il rake. L’angolo di rake viene inteso misurato tra la direzione del filo a piombo e quella del bordo d’ingresso, rettilineo, della pinna montata sulla tavola (naturalmente quando la parte visibile della base è perfettamente orizzontale).
In generale con un angolo inferiore si ottengono prestazioni migliori con vento non forte oppure con un angolo maggiore si hanno migliori controllo e comodità con vento forte, vale a dire di nuovo migliori prestazioni. E’ evidente che occorre scegliere.Non si può non sottolineare che le proprie condizioni medie d’uscita (tipo di lago di Garda, condizioni di vento) devono essere quelle che indirizzano la scelta del tipo di pinna, della sua rigidità e della sua inclinazione. Ancora, non deve essere sottovalutato il tipo di attrezzatura e quindi parliamo di tavola e vela.Ma per il momento, non considero, certo che è innegabile che quando Antonio mi ha prestato la sua vela di superficie minore, la gestione è migliorata. E’ chiaro che se desidero che il mio windsurf abbia caratteristiche di comodità posso orientare la scelta verso rake minori e viceversa se desidero + velocita'. Ho notato comunque che anche una semplice variazione di 2° influenza certamente la prestazione in acqua e il comportamento della tavola cambia. Questi mutamenti d’assetto mi hanno costretto a sposatmenti verso prua del piede d’albero, in modo da ottenere buon compromesso tra le prestazioni nelle varie andature. E’ evidente che conseguire la regolazione ottimale, non è facile ottenerla e perciò non bisogna fermarsi ai primi tentativi. Per il momento comunque mi sembra aver trovato un buon compromesso. Spero nella prossima uscita di confermare queste mie senzazioni.

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