20 luglio 2008

GARGANO VENTO QUOTIDIANO

Al mio rientro dal Gargano trovo una lunga serie di post che lo scatenato Billy ha sparato nel blog. Ottimo! Vuol dire che è in gran forma.

Purtroppo le nostre strade reali, al contrario di quelle virtuali che corrono su questo blog, si incrociano raramente. Il prossimo week-end impegni di lavoro mi impediranno di partecipare all'uscita a Torbole, spero ci sia un'altra occasione. Magari ad inizio agosto. Ho proprio voglia di sfidare, testa a testa, con un Peler 18 nodi, un Billy sempre più tecnico.

Anzitutto avrete già notato il cambio di look del blog. Sono stato costretto a farlo, si era creato qualche problema di visualizzazione che non ho saputo risolvere in altro modo che cambiando modello. Spero vi piaccia, in fin dei conti quello precedente aveva già qualche anno di vita e cominciava ad avere un sapore di vecchio.

Ma veniamo al Gargano. La vera cronaca è nelle mani di Robbinjo che ha tenuto il diario di bordo. Dovrò corteggiarlo per settimane per assemblare foto e testi e pubblicare un post dettagliato.

Ma quella che voglio condividere adesso è solo una piccola, monotematica, parte:


IL MIO WINDSURF



Parto da Reggio carico, in tutti i sensi e deciso ad imparare a surfare in due settimane.

Arrivo a Manaccore e ... ZERO windsurf. Se dico ZERO è perchè non sto contando il mio. Dopo la grande delusione iniziale comincio ad informarmi e scopro che 300 metri più in là c'è un bagnino che una volta aveva dei surf a nolo. Vado. Si chiama Rocco, gli è bruciato tutto nell'incendio della scorsa estate, ristorante, ombrelloni, sdraie, windsurf ... non ha più niente. Solo debiti coi quali ha ricomprato qualche aqua-scooter ed un banana per far divertire i turisti. Tavole zero.

Però è ben disposto e mi da qualche dritta. Queste rare visite a Rocco sono l'unico pseudo-insegnamento che ricevo in 15 giorni. Tutto il resto è "faidate".

Insomma per farla breve su 13 giorni effettivi sono uscito con la tavola per 11 giorni e sono entusiasta del risultato. Solo un maestrale 20 nodi con onde eccessive per le mie limitate forze mi ha tenuto a terra per due giorni.

Ma quando è tornato scirocco ... ero solo in mare ad urlare al vento: CHE ... MME VO' SCUFFIA'? ... E PICCHIA PIU' FORTE!

Risultati? Tanti.

  • Anzitutto l'equilibrio. Ora sulla tavola, anche in presenza di onde insidiose ci sto e la sento bene sotto i piedi.
  • Poi il sollevamento della vela dall'acqua, i primi giorni mi spaccavo la schiena adesso non più.
  • Orzata e poggiata mi vengono discretamente.
  • Virata e strambata, bè ... parliamo d'altro. Senza qualcuno che ti insegna è dura. Qualcuno m'ha detto: "Tu orza, orza, orza, poi quando la prua è contro vento ti sposti sull'altro lato e poggia, poggia, poggia" SEMPRE IN ACQUA SON FINITO!
  • L'ultimo giorno ho anche indossato il trapezio ed assieme a Rocco ho montato gli attacchi sul boma. Purtroppo il pomeriggio non c'era vento e non ho potuto provarlo.

... E questo è tutto

Insomma non ho le pinne di Billy, e l'unica che ho adesso è pure sbeccata, ma sono pronto a sfidarlo.

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